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Visualizzazione dei post da settembre, 2015

Alien: riflessioni sul concetto di sequel

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Non mi ritengo una spettatrice particolarmente severa, anzi, su alcune cose sono molto tollerante. Ho sufficiente fantasia per collegare in modo sensato i punti di una sceneggiatura un po’ lacunosa e accetto di buon grado qualche forzatura fantasiosa, se necessaria al proseguimento di una bella storia. Per esempio, trovo che la trilogia prequel di Star Wars , nonostante tutti i suoi grossi difetti, abbia anche dei grandi lati positivi, e credo di essere una dei pochissimi a cui la trilogia de Lo Hobbit è perlopiù piaciuta: forse ciò è dovuto alla mia abilità nell’importantissima arte del non farsi travolgere dall’hype. Non importa quanto magnificamente mi vendano un film, quanto sbalorditivo ed accattivante sia il trailer, io non entro mai in sala aspettandomi di vedere l’ascensione della Santa Vergine in 5K 3D Dolby ATMOS e diretta da infallibile mano divina. So bene che quelli dietro la macchina da presa, nonostante tutto, sono solo esseri umani con tutti i loro difetti e le lo...

Empire of Dreams, ovvero il miglior documentario su Star Wars

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I making of e i filmati dal dietro le quinte dei film di Star Wars sono probabilmente nell'ordine delle centinaia. Empire of Dreams , prodotto per il cofanetto dell'esalogia uscito nel 2004 ed inspiegabilmente mai più incluso in nessuna raccolta successiva, è quasi certamente il più valido. Un montaggio di filmati d'epoca e di numerosissime interviste a cast, crew e alcuni illustri appassionati ci guida alla scoperta della creazione della trilogia originale, non lesinando sui dettagli e soffermandosi maggiormente, per ovvie ragioni, sulla genesi del primo capitolo, mostrando come e quanto l'uscita di Una nuova speranza abbia rivoluzionato il cinema della fine degli anni settanta, un'epoca in cui i grandi studios smantellavano i loro reparti di effetti speciali ed in cui la fantascienza non era considerata un genere remunerativo al di là dei B-Movie. Non è semplicissimo reperire il documentario nel 2015 e pertanto speriamo che lassù, nei piani alti della diri...

Inside Out (Pete Docter, Ronnie Del Carmen, 2015), recensione in pillole

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Il grande successo di Inside Out in verità non ci stupisce particolarmente: i Pixar Animation Studios, infatti, ci hanno da tempo abituato all'eccellenza. La caratterizzazione e il design di ambienti e personaggi sono come sempre molto curate; il disegno a pastello delle emozioni risulta caratteristico e particolare, affrancandosi un po' dalla tendenza dell'animazione digitale ad assomigliarsi un po' tutta nel suo iperrealismo. La trama non è soltanto un pretesto per inanellare gag, come spesso succede nei film d'animazione prodotti da altri studi cinematografici: la psicologia e lo sviluppo della mente, materie che certamente paiono poco adatte ad un cartone animato rivolto (anche) ad un pubblico di bambini, sono trattate con piglio pop ed intelligentemente semplificate, senza snaturare, però, le discipline alla base. L'idea principale dietro al lungometraggio potrebbe addirittura rischiare di sembrare banale: quante volte abbiamo visto al cinema ed in ...