giovedì 24 dicembre 2015

The Jedi Steps and Finale, ovvero il maestro Williams è sempre con noi

Attenzione: in questo articolo ci sono SPOILER sulla fine di Star Wars: Il risveglio della Forza!


Vi ricordate come nella mia recensione dicessi che mi sembrava che la colonna sonora di John Williams per Star Wars: Il risveglio della Forza fosse un po' sottotono, anche se il mio buon senso mi diceva che avrebbe potuto essere soltanto un'impressione dettata dall'averla ascoltata soltanto una volta? Ieri sera ho avuto modo di ascoltarla di nuovo, fugando (quasi) ogni dubbio: le note del maestro Williams, l'uomo le cui composizioni mi hanno accompagnato dall'età di tre anni, sono lì a sottolineare ogni momento, sussurrando con l'arpa, suggerendo con gli archi o rombando a piena orchestra, sfruttando tutta la potenza degli ottoni. Prendiamo, per esempio, la composizione finale, che accompagna la salita di Rey al tempio Jedi, la comparsa di Luke e i titoli di coda, con la consueta carrellata di temi portanti. Prima che andiate avanti, credo sia d'obbligo informarvi del fatto che io non ho mai studiato musica: mi piace molto, ne ascolto tanta, ma non so nulla di tecnica. Quindi prendete questo mio commento come una descrizione emotiva, in cui anche i termini tecnici sono piegati all'espressione del sentimento.


sabato 19 dicembre 2015

Star Wars: Il risveglio della Forza, la recensione senza spoiler


Nel momento in cui conosci un tuo futuro grande amico, sai già che lo diventerà? Ovviamente no. Prima dovrai impararne il nome (che ti sarai dimenticato due secondi dopo avergli stretto la mano), scoprirne il carattere, i gusti, discuterci, andarci in giro, al cinema, al pub, al ristorante, litigarci, scusarti, ricevere delle scuse, scherzarci, punzecchiarlo, creare un sostrato di conoscenze e modi condivisi da entrambi, fino al punto in cui una sola occhiata basterà per capirsi. Questo è un po' quello che ho provato nel vedere Star Wars: Il risveglio della Forza (Star Wars: The Force Awakens, J.J. Abrams, 2015) ieri sera. Possiamo avere le opinioni più diverse rispetto all'(ex)esalogia ambientata nella galassia lontana lontana, ma quasi tutti ne conosciamo a memoria le battute, le inquadrature più belle, i temi musicali più affascinanti, perché li abbiamo rivisti ed analizzati fin nel più microscopico ed insignificante dettaglio. Vedere "Episodio VII" in cima alla didascalia iniziale è come uno strano sogno ad occhi aperti, c'è una parte di me che pensa sia soltanto un ologramma, un'illusione.

mercoledì 16 dicembre 2015

Una spada laser nel carrello

Immagine come al solito gentilmente fornita da Google.

Ogni volta che decido spontaneamente di infilarmi in un centro commerciale per qualche ora senza uno scopo preciso, entra-prendi-paga-esci, mi ricordo perché non mi piacciono. Marmo grigio, muri bianchi, scale mobili di ronzante metallo, insegne kitsch, negozi pieni di merci che non mi interessano e che non voglio ma che inevitabilmente attirano la mia attenzione, mi distraggono, mi anestetizzano in un vuoto microcosmo di cartellini, numeri e made in PRC, e va sempre a finire che, sotto le bianche luci elettriche accese anche in pieno giorno, lotto con un'immotivata malinconia, non importa se sono da sola o con qualcuno.

Le guerre dei cloni, parte quarta: Star Wars: The Clone Wars (2008-2014) II

Clicca qui per leggere il post precedente. Si conclude il nostro viaggio nelle serie animate dedicate alle guerre dei cloni, immergendoci in profondità in Star Wars: The Clone Wars, in attesa di iniziarne un altro - in qualche punto non meglio precisato del 2016 - incentrato su Star Wars Rebels. Prima di allora, comunque, parleremo di Star Wars: Il risveglio della Forza, presumibilmente durante questo fine settimana. Che la Forza sia con voi, dunque, e buona lettura!  

Star Wars: The Clone Wars (Dave Filoni, George Lucas, 2008-2014)



L'animazione, complice anche il costo piuttosto elevato (si va dai 750.000 dollari al milione per puntata), è di ottimo livello per un prodotto televisivo e i modelli dei personaggi sono curati e abbastanza espressivi, se si tiene in conto lo stile scelto dalla produzione, che è orientato più alla stilizzazione che al realismo, seppur messo in pratica tramite l'uso della grafica 3D che è tradizionalmente più incline alla riproduzione del vero rispetto all'animazione in due dimensioni: in ogni caso, trovo che questa contraddizione visiva dia i suoi frutti. Gli sfondi e le battaglie spaziali mostrano un livello di dettaglio e di cura più che apprezzabile.



martedì 15 dicembre 2015

Le guerre dei cloni, parte terza: Star Wars: The Clone Wars (2008-2014) I

Clicca qui per leggere il post precedente.

Star Wars: The Clone Wars (Dave Filoni, George Lucas, 2008-2014)



Con 121 episodi, cinque serie andate in onda su Cartoon Network più una, più ristretta, rilasciata su Netflix dopo la cancellazione (voluta dalla Disney, pare, per spostare risorse e menti creative su Star Wars Rebels, più vicino alla trilogia originale, molto più amata rispetto alla seconda), e altri 8 episodi rilasciati sul sito ufficiale di Star Wars come animatic (ovvero come storyboard rozzamente animati ma con il doppiaggio completato), Star Wars: The Clone Wars è la serie più longeva fino ad ora prodotta dalla Lucasfilm, oltre ad essere l'unica opera appartenente al passato, oltre ovviamente ai sei film, ad essere entrata a far parte del nuovo canone stabilito dopo il passaggio di consegne.


lunedì 14 dicembre 2015

Le guerre dei cloni, parte seconda: Star Wars: The Clone Wars, il film

Continua il nostro approfondimento sulle serie animate dedicate al periodo delle guerre dei cloni in Star Wars. Per leggere il post precedente, cliccate qui.

Star Wars: The Clone Wars (Dave Filoni, George Lucas, 2008)



Il progetto di una serie che continuasse a narrare gli avvenimenti degli anni delle guerre dei cloni nasce già nel 2005, quando quella precedente si era da poco conclusa; a farsi avanti è stavolta Dave Filoni, con il ruolo di supervising director, che insieme a George Lucas (che dispensa suggerimenti e proposte) orchestra le operazioni di una squadra di registi, sceneggiatori e animatori. Durante la lavorazione della prima stagione, Lucas decide di far uscire alcuni degli episodi al cinema come un unico film, che verrà però ricevuto in maniera estremamente negativa dalla critica.


venerdì 11 dicembre 2015

The Visit (M. Night Shyamalan, 2015)


Del regista di origini indiane M. Night Shyamalan ho visto molto poco, anche se ne conosco per sommi capi il travagliato percorso lavorativo, i grandi successi seguiti da altrettanto memorabili flop: Il sesto senso e The Village, entrambi moderatamente apprezzati ma certamente, per quanto mi riguarda, non memorabili. Non sono andata a vedere The Visit, quindi, né aspettandomi un capolavoro né temendo un disastro, ma sperando soltanto in un buon film, e sono stata accontentata.
La struttura di questo film horror a bassissimo budget (appena cinque milioni di dollari) è tra le più classiche del genere, ma viene innestata su un soggetto abbastanza originale: per permettere alla madre divorziata di andare in vacanza con l'attuale fidanzato, i due figli appena adolescenti (Olivia DeJonge e Ed Oxenbould) accettano di trascorrere una settimana a casa dei nonni (Deanna Dunagan e Peter McRobbie), che a causa di screzi familiari non hanno mai conosciuto. Come è lecito immaginarsi, nella villetta immersa nei campi e nel silenzio di questi ultimi avranno luogo strani eventi.

mercoledì 9 dicembre 2015

Le guerre dei cloni, parte prima: Star Wars: Clone Wars (2003-2005)


L'impero colpisce ancora è ritenuto, dai più, il miglior film di Star Wars, ed io credo che una delle ragioni sia la sua attenzione nell'occuparsi dei personaggi e delle relazioni tra di essi. George Lucas è un creatore di mondi, un costruttore di meccanismi narrativi, il supervisore di un grande ingranaggio, meno interessato, forse, alla dimensione interiore, all'aspetto emotivo delle vicende che racconta. Kershner, d'altro canto, pare attratto, più che dal quadro generale, dall'obbiettivo di porre l'attenzione (e l'occhio della cinepresa) sui personaggi e su quello che provano gli uni per gli altri, Han e Leia, Luke e Darth Vader. Forse è proprio questo aspetto a mancare nella trilogia prequel, a rendere i suoi personaggi meno amati: al centro della grande tragedia che è la fine della Repubblica Galattica e la caduta del Jedi più luminoso, Anakin Skywalker, i sentimenti dei personaggi sono indagati solo quel tanto che è necessario a far progredire gli avvenimenti, forse, senza un reale interesse a descriverli (il che non vuole necessarimente dire andar per le lunghe o tagliare le doverose scene d'azione), ed è difficile partecipare al dolore di Padmé, di Obi-Wan, dello stesso Anakin. Il fatto che esistano due serie animate incentrate sulle guerre dei cloni mi ha fatto pensare che queste ultime potessero essere l'occasione per dire qualcosa in più sulla trilogia prequel, anche grazie alla maggior durata, un qualcosa che pare quasi necessario. Le ho viste entrambe, e cosa ne ho cavato? Ve lo dirò nei paragrafi (e nei post) successivi, prendendole in esame una alla volta.


domenica 6 dicembre 2015

Beginners (Mike Mills, 2010)


Cosa fareste se vostro padre, rimasto vedovo dopo 44 anni di matrimonio, vi dicesse di essere gay e decidesse di vivere gli ultimi anni della sua vita seguendo finalmente la sua vera natura? Da questa vicenda, realmente accaduta, Mike Mills ne tira fuori un film, Beginners. La storia gira intorno ad Oliver (Ewan McGregor), un introverso graphic designer trentottenne, che passa attraverso l'esperienza di una nuova storia d'amore ripensando allo spiacevole ricordo del rapporto tra i suoi genitori e quello, del tutto diverso, degli ultimi, iperattivi mesi di vita del padre, determinato a non lasciarsi schiacciare dal cancro continuando a vivere al massimo delle sue possibilità e restando fedele a se stesso.