Alla fine degli anni Ottanta Peter
Jackson era un regista esordiente che aveva fatto parlare di sé tra
gli appassionati del genere splatter per Fuori di testa (Bad Taste,
1987), film girato lungo l'arco di quattro anni, in gran parte con
mezzi di fortuna, in cui un gruppo di alieni sbarca in Nuova Zelanda
con l'obbiettivo di rifornire di carne la propria catena di fastfood.
Nel 1990, durante un festival di film fantasy ad Amburgo, debutta il
suo successivo progetto, Meet the Feebles, pellicola interamente
realizzata con pupazzi, costumi e marionette che si pone l'obbiettivo
di fare una satira spietata e crudele sul mondo dello spettacolo ed
in particolare su I Muppet, da cui riprende molti elementi.
venerdì 26 agosto 2016
giovedì 18 agosto 2016
Suicide Squad (David Ayer, 2016)
Rivedere il materiale promozionale di Suicide Squad uscito nei mesi scorsi può essere
d'aiuto per farsi un'idea di cosa sia successo al lungometraggio di
David Ayer prima di approdare al cinema. Il grande successo riscosso
dal primo trailer ufficiale, che abbinava le immagini del film alle
note di Bohemian Rhapsody dei The Queen, pare abbia spinto la casa di
produzione a commissionare agli autori di quest'ultimo un nuovo montaggio,
più musicale e scanzonato, piuttosto distante dal taglio cupo e
realistico scelto originariamente dal regista, in linea con il tono
stabilito per il DCEU (DC Expanded Universe) da Zac Snyder; di
quest'ultima impostazione si possono osservare le tracce nella clip utilizzata per presentare il film al pubblico del San Diego Comic-Con
che, dopo il leak online, è stata rilasciata ufficialmente, finendo
per costituire quindi il primo sguardo in assoluto al nuovo cinecomic
messo insieme dalla Warner Bros. dopo l'accoglienza non entusiasmante
riservata a Batman vs Superman: Dawn of Justice (Zac Snyder, 2016),
che pare abbia giocato un ruolo, insieme al trionfo di Deadpool (Tim
Miller, 2016), nella decisione di imporre a Suicide Squad un tono
più leggero di quanto originariamente previsto. Per il final cut sembra che sia
stato scelto un amalgama dei due montaggi, forse nel tentativo di
creare un buon compromesso: in realtà quello che scorre sul telo da
proiezione ha più l'aspetto di un bicchiere in cui siano stati messi
insieme acqua e olio nella speranza che, mescolando con forza, si
possa tenerli uniti.
venerdì 5 agosto 2016
Note su Breaking Bad: Walter White
Walter White (Bryan Cranston) è un uomo che ritiene di
non aver ricevuto dalla vita ciò che meritava. Dopo essere stato
un chimico brillante all'università – tanto da aver contribuito
alla vincita di un premio Nobel nel 1985 – decide di vendere per
soli cinquemila dollari la sua quota della Gray Matter Technologies,
una società fondata insieme ad un amico e alla sua fidanzata di
allora, che dopo il suo abbandono, e il matrimonio dei due soci
rimasti, crescerà fino a diventare un gigante miliardario, in gran
parte grazie ai risultati delle sue ricerche. All'ex-promettente
scienziato non resterà che guardare da lontano altri arricchirsi
favolosamente grazie alle sue intuizioni, marcendo nella certezza di
aver derubato i propri figli di un futuro molto migliore di quello
che può loro promettere un insegnante liceale frustrato e passivo,
costretto, per mantenersi, a svolgere un secondo lavoro in un
autolavaggio come un qualunque immigrato sudamericano.
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