martedì 15 dicembre 2015

Le guerre dei cloni, parte terza: Star Wars: The Clone Wars (2008-2014) I

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Star Wars: The Clone Wars (Dave Filoni, George Lucas, 2008-2014)



Con 121 episodi, cinque serie andate in onda su Cartoon Network più una, più ristretta, rilasciata su Netflix dopo la cancellazione (voluta dalla Disney, pare, per spostare risorse e menti creative su Star Wars Rebels, più vicino alla trilogia originale, molto più amata rispetto alla seconda), e altri 8 episodi rilasciati sul sito ufficiale di Star Wars come animatic (ovvero come storyboard rozzamente animati ma con il doppiaggio completato), Star Wars: The Clone Wars è la serie più longeva fino ad ora prodotta dalla Lucasfilm, oltre ad essere l'unica opera appartenente al passato, oltre ovviamente ai sei film, ad essere entrata a far parte del nuovo canone stabilito dopo il passaggio di consegne.




La prima metà della prima stagione stenta un po' a decollare, il che non vuol dire che sia brutta o malfatta, o che non valga la pena vederla se si è appassionati di conflitti in galassie inventate, ma semplicemente che non è allo stesso livello di ciò che verrà dopo. Di moderatamente difficili da mandare giù ci sono, al massimo, due episodi su ventidue. Se per le prime due stagioni e mezzo l'atmosfera è un po' più spensierata, spesso genuinamente avventurosa, dalla metà della terza in poi (a partire dal cosiddetto arco di Mortis, in cui si indaga la natura della Forza e ci si chiede se effettivamente Anakin sia il prescelto) i toni diventano un po' più cupi; La vendetta dei Sith si avvicina, la galassia è a pochi minuti dalla mezzanotte, qualcosa nell'aria inizia a farlo presagire, e addirittura la sesta stagione affronterà molto da vicino alcuni snodi narrativi del lungometraggio del 2005, l'ordine 66, le tensioni tra Anakin e Padmé, il modo in cui Yoda apprende da Qui-Gon Jinn la tecnica per mantenere la propria individualità nella Forza. Comunque scontri, duelli, tradimenti, furti, rapimenti, fughe, missioni sotto copertura, salvataggi, abbordaggi, guerrieri non-morti (non sto scherzando) e soprattutto tante battaglie, in cielo, in terra e in mare si susseguono a passo spedito dall'inizio alla fine, dalla prima alla sesta stagione.



L'ossatura generale è composta da gruppi di 3-4 episodi (componenti un arco narrativo) che si focalizzano su una vicenda o su un gruppo di personaggi, anche se sono presenti alcuni episodi autoconclusivi, soprattutto all'inizio. Proprio l'essere così strutturata le ha attirato alcune critiche di frammentarietà: io invece ritengo che proprio la possibilità di spostare l'attenzione su questo o quel personaggio le permetta di spaziare, di espandersi, di essere un'esplorazione della galassia, della guerra in corso e dei suoi abitanti molto più estesa di quanto un lungometraggio di due ore, per forza di cose, si possa permettere di fare.



Le sceneggiature, approntate da un ampio gruppo di scrittori, secondo me sono per lo più ben congegnate, ed affrontano i temi ed i personaggi messi a disposizione con intelligenza, fornendo nuovi spunti non banali - ancora meno se si pensa che, in fondo, questa è una serie per ragazzi - pur restando all'interno delle regole del mondo concepito da George Lucas negli anni settanta. Una critica che si può muovere è che in alcuni momenti, soprattutto quando accade qualcosa di molto drammatico o addirittura tragico, si sente la mancanza di una scena che ne affronti le conseguenze, un momento di riflessione; ma bisogna tenere a mente che questa è, dopotutto, una serie principalmente - e giustamente - orientata all'azione, condensata tra l'altro in puntate di una ventina di minuti. Velocità e concisione sono valori fondamentali per la riuscita dell'impresa.



Gli unici episodi che mancano veramente un po' di mordente sono quelli dedicati a R2-D2 e C-3PO, che, come sempre, funzionano molto meglio come comprimari che come protagonisti, ma fortunatamente non sono molti. Si potrebbe pensare che il fatto di sapere già la fine che faranno molti dei personaggi comporti un calo della tensione in alcuni momenti: non penso sia vero. Fanno la loro comparsa moltissimi volti nuovi, o inventati da zero oppure recuperati dalle comparse apparse nei film, il cui destino non è scritto e quindi, visto che assistiamo al racconto di una guerra, alcuni di loro moriranno, a volte in maniera abbastanza cruenta considerando il target di riferimento. Il bello di una storia è, spesso, il viaggio che ti fa compiere, non il porto in cui ti fa attraccare.

Potrebbe anche capitarti di incontrare Chewbacca lungo la strada, dopotutto.

Gli altri post sulle guerre dei cloni: 

Le guerre dei cloni, parte prima: Star Wars: Clone Wars (2003-2005)
Le guerre dei cloni, parte seconda: Star Wars: The Clone Wars, il film  
Le guerre dei cloni, parte quarta: Star Wars: The Clone Wars (2008-2014) II

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